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Le 10 Regole d’Oro per la Cybersicurezza: Tutela Digitale e Responsabilità Giuridica

Nel contesto attuale, un’efficace strategia di cybersecurity si fonda su comportamenti consapevoli, ma anche su una corretta comprensione degli obblighi giuridici connessi al trattamento e alla custodia dei dati. Vediamo, quindi, quali sono le 10 regole d’oro per una corretta postura digitale, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello normativo

Redazione - Cips Legal scritto da Redazione - Cips Legal
22 Aprile 2025
in Atti & Documenti, NIS2
Tempo di lettura: 4 minuti
0
Le 10 Regole d’Oro per la Cybersicurezza: Tutela Digitale e Responsabilità Giuridica

Viviamo in un’epoca in cui la sicurezza informatica non è più un optional, ma un presupposto essenziale per la protezione della nostra identità, del nostro lavoro, dei nostri beni. Le minacce informatiche non riguardano più solo grandi multinazionali o istituzioni governative: il rischio è quotidiano e diffuso, e riguarda tutti noi, tanto sul piano personale quanto su quello professionale.

Nel contesto attuale, un’efficace strategia di cybersecurity si fonda su comportamenti consapevoli, ma anche su una corretta comprensione degli obblighi giuridici connessi al trattamento e alla custodia dei dati. Vediamo, quindi, quali sono le 10 regole d’oro per una corretta postura digitale, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello normativo.

  1. Utilizza un’autenticazione robusta per accedere ai tuoi account

La protezione degli accessi rappresenta il primo argine contro gli attacchi informatici. È fondamentale adottare sistemi di autenticazione forti, che non si limitino alla semplice password. L’autenticazione a più fattori (MFA) costituisce oggi una best practice universalmente raccomandata: essa combina almeno due elementi distinti tra loro (ad esempio, una password e un codice temporaneo ricevuto sul cellulare).

Sul piano giuridico, l’adozione di misure di sicurezza “adeguate” è un requisito generale imposto dalla normativa nazionale ed europea in materia di protezione dei dati. Un accesso compromesso per negligenza può determinare responsabilità civili e amministrative anche rilevanti.

  1. Non usare la stessa password per account personali e professionali

Una delle cattive abitudini più pericolose è il riutilizzo delle stesse credenziali di accesso su più piattaforme. Se un solo account viene compromesso, gli altri diventano immediatamente vulnerabili. La regola è semplice: password diverse, lunghe (almeno 14 caratteri), complesse, e rinnovate periodicamente.

Sotto il profilo giuridico, la trascuratezza nella protezione delle credenziali può costituire un’omissione delle misure minime di sicurezza. Nel contesto aziendale, ciò potrebbe comportare l’apertura di un contenzioso anche sul piano della responsabilità del dipendente o del fornitore di servizi.

  1. Effettua backup periodici e centralizzati dei dati

La perdita dei dati non è solo una catastrofe informatica, ma anche un evento giuridicamente rilevante. L’assenza di copie di sicurezza può rendere impossibile il ripristino di informazioni essenziali e, di conseguenza, compromettere il rispetto di obblighi legali e contrattuali.

I backup devono essere effettuati regolarmente, custoditi in ambienti sicuri (anche in cloud, ma con garanzie di affidabilità) e verificati con test di ripristino. È buona prassi mantenere almeno una copia offline e garantire che l’intero processo sia tracciabile.

  1. Aggiorna regolarmente i tuoi dispositivi e i software

L’uso di versioni obsolete di sistemi operativi o software espone a vulnerabilità note, spesso già sfruttate da malware e reti di cybercriminali. Le patch di sicurezza vengono rilasciate proprio per correggere queste falle. Posticiparne l’installazione significa esporre volontariamente il proprio sistema a rischi evitabili.

Dal punto di vista legale, un’infrastruttura informatica non aggiornata può essere considerata inadeguata a garantire la protezione dei dati trattati. In un procedimento giudiziario, l’omessa manutenzione può essere interpretata come una condotta colposa.

  1. Non lasciare incustoditi dispositivi o documenti riservati

Nel mondo digitale non bisogna dimenticare la sicurezza fisica. Un laptop lasciato acceso su una scrivania accessibile, una chiavetta USB smarrita o un documento riservato dimenticato in stampante possono essere fonti di gravi violazioni di sicurezza.

Il concetto di “protezione dei dati” include anche la salvaguardia materiale degli strumenti con cui quei dati sono trattati. In ambito aziendale, sono sempre più diffuse le policy che prevedono l’obbligo di bloccare la sessione del computer ogni volta che si lascia la postazione.

  1. Evita le reti Wi-Fi pubbliche e utilizza una VPN affidabile

Le reti Wi-Fi aperte, come quelle di alberghi, aeroporti o bar, sono spesso insicure. I dati trasmessi possono essere intercettati da attori malevoli senza particolari difficoltà. Per proteggere la propria connessione è indispensabile utilizzare una rete privata virtuale (VPN) affidabile, in grado di criptare il traffico e mascherare l’indirizzo IP.

L’utilizzo di una VPN rappresenta una misura tecnica efficace e spesso necessaria per garantire la riservatezza delle comunicazioni. In ambito aziendale, l’adozione di questo strumento rientra tra le misure tecniche comunemente richieste per proteggere la rete da accessi remoti.

  1. Riconosci i tentativi di phishing e agisci con cautela

Il phishing rimane una delle tecniche di attacco più utilizzate. Arriva tramite e-mail, SMS o anche QR code, spesso con un linguaggio ingannevole e con l’obiettivo di carpire informazioni personali o professionali. È fondamentale allenare un approccio critico: controllare il mittente, evitare di cliccare link sospetti, non fornire mai dati sensibili tramite canali non verificati.

La diffusione di malware attraverso il phishing può comportare violazioni di sicurezza rilevanti, con possibili ripercussioni giuridiche per chi non ha adottato comportamenti diligenti o non ha segnalato tempestivamente l’attacco.

  1. Gestisci con attenzione le informazioni riservate

Quando si trattano informazioni interne, riservate o confidenziali, è necessario adottare un comportamento prudente, soprattutto in contesti pubblici o condivisi. L’uso di strumenti di cifratura, il monitoraggio degli accessi e la consapevolezza ambientale (evitare conversazioni delicate in luoghi affollati) sono elementi fondamentali per una corretta gestione.

Il diritto alla riservatezza e il dovere di tutela dei segreti aziendali sono principi cardine sia nella normativa sulla privacy sia nella contrattualistica commerciale.

  1. Installa software solo da fonti ufficiali

    L’installazione di software da fonti non ufficiali può introdurre backdoor, spyware o virus nei dispositivi. In ambito lavorativo, le installazioni devono essere gestite esclusivamente dall’ufficio IT o comunque autorizzate in modo centralizzato.

    In molte realtà, è espressamente vietato scaricare applicazioni da store non riconosciuti. Tale pratica, oltre a rappresentare un rischio informatico, può costituire anche una violazione contrattuale o disciplinare.

  2. Segnala ogni incidente informatico, anche se sospetto

    La tempestività è un fattore determinante nella gestione degli incidenti di sicurezza. Anche un sospetto (un’e-mail sospetta, un file non atteso, un comportamento anomalo del computer) deve essere segnalato immediatamente all’ufficio competente o al fornitore IT.

    Una mancata segnalazione può aggravare il danno e generare responsabilità per omessa diligenza. Sempre più spesso le organizzazioni prevedono procedure formali di gestione degli incidenti, incluse le comunicazioni obbligatorie alle autorità competenti in caso di violazione dei dati personali.

Conclusioni

Le regole qui illustrate non sono soltanto buone pratiche: rappresentano veri e propri standard di comportamento, la cui mancata osservanza può generare responsabilità giuridiche, disciplinari e reputazionali. La cybersicurezza, oggi, è un dovere etico, giuridico e strategico.

Adottare queste 10 regole significa non solo proteggere sé stessi, ma anche adempiere a obblighi imposti dalla legge e contribuire a un ecosistema digitale più sicuro e sostenibile.

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Tags: cybersecurityEUNIS2normative
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